La Merca alla Wine&Food Farm Casone Ugolino di Castagneto Carducci

L’evento che più di ogni altro racchiude il fascino della Maremma e dei butteri in festa.

Frammenti di una antica realtà riportano alla Maremma del Fattori, quando la merca era una cerimonia che aveva luogo con l’arrivo della buona stagione, un’occasione speciale ed un momento di festa per i butteri e le grandi aziende nelle quali si svolgeva questa pratica.

La merca, ovvero la marchiatura a fuoco dei giovani capi di bestiame, che con questo rito entravano a far parte della mandria con segno ed il numero indispensabile per riconoscerli in libertà nei pascoli. Una pratica che metteva in risalto la forza e l’abilità dei butteri, quando tra polvere e sudore, lottavano con i possenti vitelli bradi, agili e forti, che sbrancati dal gruppo ed indirizzati verso il tondino, venivano catturati ad uno ad uno, atterrati e segnati.

Ad assistere, gli ospiti intorno al recinto, i più importanti accolti in una tribuna appositamente allestita, che talvolta col fiato sospeso incitavano con grida e fischi le rischiose competizioni fra uomini ed animali, si diceva infatti: “Chi va alla merca e non è marcato, alla merca non c’è stato”.

Un appuntamento che grazie ai Cavalieri di Maremma sarà riproposto al Casone Ugolino Wine& Food Farm di Castagneto Carducci in occasione dell’edizione 2016 di Twine, la rassegna dei vini più importanti e raffinati della costa toscana. Un antico mestiere, che per questi Cavalieri non è soltanto folklore, ma continua ad essere lavoro vero e proprio nelle loro sterminate terre dove pascolano centinaia di capi bradi, omaggio filiale alla Maremma ed un inno alla primavera.

Uno spettacolo sempre entusiasmante ed avvincente, una marchiatura senza più ferri roventi, ma una tradizione sopravvissuta dentro i tondini di castagno, dove la bravura e la tecnica di questi uomini dall’alone mitico è messa in risalto dalle prese con la “lacciara”, una corda da lanciare con movimenti consumati sulle corna del vitello riottoso ed infuriato, sia da terra che da cavallo, poi la lotta per fermarlo, atterrarlo ed “impastoiarlo”. A questo punto l’animale veniva marchiato a fuoco, con il “merco” riportante un numero e il monogramma dell’azienda, ma ovviamente stiamo parlando di una simulazione, di una rievocazione storica e chissà chi sarà la fortunata dama che potrà sedersi sull’animale come l’antica tradizione vuole, prima che questo venga liberato e lasciato tornare nel suo recinto?

Dopo tanta fatica non mancheranno le evoluzioni dei butteri, che con il loro tipico abbigliamento dai colori terrosi ed i lunghi uncini, si esibiranno nella doma dolce del puledro, che verrà incavezzato ed insellato per la prima volta con la presenza tranquillizzante di un cavallo detto “marrone” e da questo momento diverrà il compagno inseparabile del buttero pronto ad aiutarlo nel lavoro quotidiano. Un suggestivo scorcio della Maremma del passato, con un fascino che profuma di cuoio, di grandi spazi, di ginestra, di sole, che incanterà tutti gli ospiti presenti, perchè: “Quando il lavoro diventa spettacolo”, non è possibile non lasciarsi coinvolgere.

Articolo di Ambra Famiani

LA MERCA